La Villa dei Quintili è un sito archeologico nel Parco dell'Appia Antica a Roma, il più grande complesso residenziale del suburbio. l complesso appartenne ai fratelli Sesto Quintilio Condiano e Sesto Quintilio Valerio Massimo, membri di una famiglia senatoria e consoli nel 151 d.C. I Quintili furono fatti uccidere dall’imperatore Commodo nel 182/183 d.C. per aver ordito una congiura contro di lui. La residenza venne confiscata e divenne proprietà imperiale. Il complesso rimase parzialmente in uso fino al VI secolo. Oggi è costituito da una parte in cui le strutture archeologiche sono state riportate alla luce, e una parte molto ampia ancora sepolta.
Proprio in questi giorni ricercatori ed esperti INGV ed ENEA hanno effettuato una prospezione geofisica per indagare una parte dell’area sconosciuta. Le misure sono state effettuate sfruttando un radar multifrequenza (step-frequency 200-3000 MHz) equipaggiato da un array di antenne largo 1.8 m. Quest'ultimo è costituito da 21 dipoli paralleli separati 7.5 cm e consente di acquisire un'elevatissima densità di dati in una singola passata. Le misure hanno fornito informazioni sulle strutture sepolte fino alla profondità di 3 m, in modo da poter suggerire agli archeologi i siti migliori per procedere con gli scavi.
Utilizzando un veicolo per trascinare il sistema, sono stati raccolti dati su una superficie di ben 3.5 ettari in pochi giorni. I dati raccolti hanno consentito di individuare la posizione e la natura di alcune interessanti strutture archeologiche. Nell'immagine le aree marroni indicano le zone investigate, quelle piu' chiare identificano le strutture sepolte evidenziate dal radar.
La campagna è stata condotta nell'ambito del progetto progetto MUSE (Multi-sensor Services) condotto da ENEA in collaborazione con INGV, Consorzio Hypatia e le aziende Superlectric, Ylichron, G-Matics. Il progetto è finanziato dalla Regione Lazio (Lazio Innova).