
Supervisore: dott. Roberto Carluccio
Il Laboratorio di sviluppo per il monitoraggio ambientale è un laboratorio versatile, attivo già da molti anni, che nel tempo cerca di arricchire la propria dotazione e migliorare la qualità delle misure con il continuo approccio alle nuove metodologie e con l’acquisizione di nuove tecnologie, competenze e strumentazione. Il laboratorio si occupa di misure di radiometria. Questi strumenti misurano lo spettro elettromagnetico della regione gamma e permettono l’individuazione e la valutazione della concentrazione in ambiente dei radionuclidi gamma-attivi, consentendo di costruire mappe territoriali di radioattività ambientale, sia essa di tipo naturale che dovuta ad attività umana. Il primo dei tre strumenti a disposizione, di potere risolutivo più limitato ma di altissima sensibilità, si usa su piattaforma mobile, sia aerea che su autoveicolo, e la misura può essere effettuata anche durante i “surveys” per le misure di potenziale descritte prima. Questo è lo strumento che permette la produzione delle mappe estese del territorio. Il secondo tipo di spettrometro gamma a disposizione del laboratorio è ancora uno strumento portatile, di sensibilità inferiore, ma di risoluzione molto maggiore. Si usa a mano per una ispezione locale di eventuali punti critici individuati nelle mappe.
Il Laboratorio di sviluppo per il monitoraggio ambientale è un laboratorio versatile, attivo già da molti anni, che nel tempo cerca di arricchire la propria dotazione e migliorare la qualità delle misure con il continuo approccio alle nuove metodologie e con l’acquisizione di nuove tecnologie, competenze e strumentazione. Il laboratorio si occupa di misure di radiometria. Questi strumenti misurano lo spettro elettromagnetico della regione gamma e permettono l’individuazione e la valutazione della concentrazione in ambiente dei radionuclidi gamma-attivi, consentendo di costruire mappe territoriali di radioattività ambientale, sia essa di tipo naturale che dovuta ad attività umana. Il primo dei tre strumenti a disposizione, di potere risolutivo più limitato ma di altissima sensibilità, si usa su piattaforma mobile, sia aerea che su autoveicolo, e la misura può essere effettuata anche durante i “surveys” per le misure di potenziale descritte prima. Questo è lo strumento che permette la produzione delle mappe estese del territorio. Il secondo tipo di spettrometro gamma a disposizione del laboratorio è ancora uno strumento portatile, di sensibilità inferiore, ma di risoluzione molto maggiore. Si usa a mano per una ispezione locale di eventuali punti critici individuati nelle mappe.
Il terzo ed ultimo spettrometro è invece uno strumento di laboratorio montato all’interno di una cassaforte di piombo di oltre una tonnellata, il cui scopo è schermare il rivelatore dalla radioattività ambientale, così che la misura sia nel modo migliore possibile rappresentativa del solo campione da misurare. Questo strumento, caratterizzato da elevata risoluzione, consente la valutazione quantitativa delle concentrazioni dei radionuclidi presenti nei campioni ambientali.
Un’altra attività del laboratorio è rappresentata da prospezioni geofisiche a terra. Le metodologie utilizzate sono: rilievi magnetici, tomografie elettriche e prospezioni elettromagnetiche nel dominio delle frequenze. Le prospezioni geofisiche sono utili per lo studio e l’individuazione di strutture sepolte sia crostali che antropiche di natura archeologica o ambientale. I rilievi magnetici vengono acquisiti con magnetometro scalare GemSystem GSM 19 Overhauser, mentre per le tomografie elettriche viene utilizzato lo strumento SYSCAL Pro 10 channel (IRIS instruments). Negli anni il laboratorio ha cercato di tenersi al passo con i tempi per quanto riguarda le nuove tecniche e tecnologie. La prima novità è stata l’introduzione delle tecniche di fotografia sferica e fotogrammetria digitale, che naturalmente si sono affiancate al processo di acquisizione del sistema documentale della piattaforma di misura aerea. Durante l’esecuzione dei “surveys” da elicottero sono infatti contestualmente acquisite molte immagini delle zone sorvolate e sincronizzate alle misure al fine di interpretarne correttamente eventuali variazioni inaspettate. Lo sviluppo di nuovi algoritmi digitali per l’elaborazione metrica delle immagini e la disponibilità di potenza di calcolo e storage per la gestione di questa enorme quantità di immagini ha permesso quindi di introdurre l’uso delle tecniche di fotogrammetria digitale per l'acquisizione di modelli digitali del terreno a basso costo da affiancare alle misure. Per finire, il laboratorio ha trovato una naturale evoluzione della propria vocazione “aerea”, cercando di estendere ove possibile le tecniche di misura proprie dei “surveys” da elicottero ai nuovi vettori UAV (droni ad ala fissa o multi-rotore). Questi sistemi consentono di portare alcune delle misure storicamente condotte da elicottero (ad es. quelle di anomalia magnetica) su aree più piccole con una versatilità che non ha precedenti. L’ attività con gli UAV ha portato nel laboratorio ad una linea di ricerca tecnologica per lo studio di nuovi sensori e l’adattamento di sensori esistenti ad un uso con gli UAV, anche attraverso l’uso di nuove nuove tecniche di machine learning.

