Configurazione di volo del sistema di acquisizione di anomalie magnetiche durante un sorvolo sull’isola di Tenerife; il magnetometro è appeso all’elicottero mediante un cavo di 30 metri di lunghezza. Sullo sfondo il vulcano Teide.
Supervisore: dott. Massimo Chiappini
Il Laboratorio di Aerogeofisica è distribuito in varie sedi sul territorio nazionale. La componente legata alle attività di sicurezza e verifica dei Trattati internazionali è situata a Roma nei locali della sede distaccata dell’Unità Tecnica Operativa di viale Pinturicchio. Esso ha origine verso la fine degli anni ’90 quando venivano studiate aree inesplorate del continente antartico durante le lunghe spedizioni condotte al polo sud. A quel tempo, l’esigenza primaria era quella di caratterizzare la crosta terrestre al di sotto della copertura glaciale, laddove osservazioni di campagna non avevano efficacia. La prima tecnica messa in campo fu quella magnetica. Attraverso misure del campo magnetico terrestre (CMT) acquisite da piattaforma aerea dalle quali, a seguito di opportuna elaborazione dei dati, si ottengono mappe di anomalia magnetica della crosta che definiscono la distribuzione areale e verticale della suscettività magnetica delle rocce che la compongono. La prospezione aeromagnetica è realizzata attraverso una piattaforma di acquisizione a bordo di aeromobili ad ala fissa o rotante (figura 1). La particolare flessibilità del metodo consente di individuare la presenza di target sepolti associati a una moltitudine di attività, tra le quali quelle illecite di interramento di materiale pericoloso, quelle legate ad esperimenti nucleari sotterranei, o al posizionamento di infrastrutture nascoste nel sottosuolo. Da qui emerge l’interesse di varie istituzioni operanti nel campo della sicurezza alle quali il Laboratorio fornisce consulenze e parere qualificati- I campi di applicazione presentano tuttavia un ampio spettro di applicazioni. La componente posta presso la Sede centrale dell’INGV è attiva nel campo della mitigazione del rischio vulcanico, sismico e ambientale. Lo studio di edifici vulcanici, nelle aree vulcaniche attive, e delle aree sismicamente attive ha dimostrato di essere molto efficacie nell’individuazione di strutture sepolte, anche complesse. Sono state infatti caratterizzate molte zone attive sia in Italia che all’estero.
Un altro pilastro del Laboratorio è rappresentato dalla possibilità di caratterizzare il territorio dal punto di vista radiometrico. Uno dei rischi ambientali più rilevanti, non solo sul territorio italiano ma anche oltre confine, è quello della radioattività ambientale, determinata sia dalla componente naturale che antropogenica. La strumentazione dedicata all’acquisizione di dati di emissione gamma è montata su un velivolo che scansiona le aree di studio. Le anomalie rilevate vengono studiate in dettaglio anche con tecniche a terra, con campionamenti da approfondire nel Laboratorio di spettrometria gamma, per avere infine una caratterizzazione delle specie e delle abbondanze di radionuclidi presenti e delle sorgenti di anomalia.
Il Laboratorio di Aerogeofisica è in continua evoluzione per mantenere gli standard qualitativi molto elevati. Vengono costantemente operate scelte orientate alla mitigazione della obsolescenza della strumentazione e all’innovazione tecnologica. Sono in fase di completamento i test del nuovo sistema per la misura del campo gravitazionale, capace di eseguire complesse misure anche in movimento e su piattaforme non strettamente inerziali (aerogravimetro).